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Il Blog di Michele Iaselli

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Postilla » Diritto » Il Blog di Michele Iaselli » Diritto amministrativo » La Poggiani va via ed adesso cosa succede all’AgID?

30 marzo 2015

La Poggiani va via ed adesso cosa succede all’AgID?

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Il Direttore generale dell’AgID Alessandra Poggiani con delle dichiarazioni piuttosto polemiche a Wired ha annunciato le proprie dimissioni dall’Agenzia poiché interessata a candidarsi alle elezioni regionali del Veneto. Probabilmente ripresa dai suoi per i commenti velenosetti che lasciavano trasparire un certo malcontento, anche nei confronti di molti illustri colleghi, è corsa ai ripari rimangiandosi quanto dichiarato in precedenza, anche se la frittata ormai era fatta. Purtroppo la corsa alle poltrone spesso può rivelarsi un boomerang e la Poggiani l’ha imparato a sue spese. Sinceramente un pò di rabbia viene ed è inevitabile poiché, a suo tempo, tanti candidati validi erano stati scartati per favorire un personaggio dal curriculum non proprio convincente (e lasciamo perdere le polemiche famose sul titolo di studio) che però si annunciava con grinta e capacità da vendere. Di queste qualità, per la verità, si è visto ben poco ed in meno di un anno il Direttore ha deciso di lasciare, scoraggiato dai magri risultati raggiunti dall’Agenzia e un pò da tutto il Governo nel campo della digitalizzazione pubblica.

Ed adesso cosa succederà?

Non mi aspetto niente di particolarmente rilevante: verrà scelto, a seguito di un’apparente selezione, un altro personaggio naturalmente vicino all’attuale Governo con ottime qualità comunicative e manageriali, non importa se conosca qualcosa di nuove tecnologie, tanto per questo ci sono i consulenti. D’altro canto oggi la pubblica innovazione è in mano ai Digital Champion condotti da un personaggio che di comunicazione ne sa davvero molto. Purtroppo, però, non basta la comunicazione, ma nel settore dell’innovazione ci vuole competenza, coscienza, senso di responsabilità, formazione tutti requisiti che non nascono dal nulla, ma possono essere ottenuti solo  a seguito di una pianificazione ed organizzazione ineccepibile.

Le pubbliche amministrazioni vanno seguite in questo processo con la massima attenzione e che ben vengano i Digital Champion purché siano persone serie e competenti senza secondi fini (dai curriculum di molti nutro diversi dubbi). Naturalmente l’AgID deve rimanere e dovrebbe, anzi, essere potenziata, poiché è assurdo pensare di realizzare un processo di profonda innovazione senza un organo che faccia seriamente da pilota. Solo in questo modo è possibile raggiungere risultati soddisfacenti avendo cura, tra l’altro, di catechizzare gli stessi pubblici dirigenti che spesso sono i primi nemici dell’innovazione.

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